martedì 17 maggio 2016

Definizioni




Sono disordinata, ma nell'armadio al lavoro e in casa tutto è rigorosamente diviso in etichette precise.

I posti che abito sono ordinatissimi e al contempo incasinatissimi. 

Amo il dolce e il salato: mangio pane e nutella mentre cucino le vongole per la spaghettata. 

Mi addormento ascoltando i Rammstein e mi sveglio con la Madama Butterfly. A volte inverto l'ordine ma il prodotto non cambia. 

Nel mio armadio colori neri e grigi si accostano a improbabili esagerazioni cromatiche: viola,arancio e verde fluo,fucsia che farebbe invidia a una bimba.
Abitini femminili per far risaltare le forme (cioè la panciotta) e jeans o tute larghe per camuffare anche una minima parvenza di donna.
Il tacco dodici parla amabilmente con i boots militari. 

Uso le lenzuola solo per coprire il materasso ma le odio e quindi mi arrotolo nel piumino ikea.

Parlo in italiano con una inflessione che risente di quella del mio interlocutore, impreco in dialetto e sogno spesso in tedesco.

Disegno in bianco e nero ma adoro usare gli acquerelli.  Amo amo amo i disegni coloratissimi, ma se disegno lascio incolore.

Fin da piccola alternavo tagli di capelli corti a quelli molto lunghi. Crescendo, ho optato per un undercut  geometricamente asimmetrico coniugato a un lungo semplice.

Sono logorroica ma spesso rimango in silenzio senza parlare per giorni.

Amo i libri e non resisto alla tentazione di comprarne almeno uno, ma non sempre li leggo e spesso comincio la lettura di tre o quattro contemporaneamente.

Da piccola disegnavo abiti da sposa (alcune amiche se lo son fatte fare esattamente come negli schizzi) ma non volevo sposarmi. Da grande ho smesso di disegnare abiti da sposa e la voglia di sposarmi..non mi è comunque venuta. Non sento di voler dei figli, ma adoro i bambini. 

Amo avere tutto sotto controllo e fatico a delegare e cerco qualcuno che prenda il mio posto e gestisca tutto per me.

Non credo nell'oroscopo ma ne leggo anche quattro diversi per divertirmi.

Trovo che le mele siano un frutto sciocco, ma adoro la torta di mele e cannella, le mele cotte e lo strudel.

A cinque anni ero fidanzata con un bimbo di dodici, crucco coi capelli più scuri di un turco. Ma amavo tantissimo la mia amichetta turca e bionda e con lei amavo giocare, dormire, abbracciarci e fare di tutto insieme. 

Il primo bacio l'ho dato a un bimbo a nove anni, ma la prima vera intimità  l'ho vissuta con una amica di qualche anno più grande di me, della quale ricordo ancora il profumo.

Trovo naturale, normale, molte cose che per altri sono strane e innaturali.

Non trovo "normale" il coming out. Perché non dovrebbe essercene bisogno.
Trovo "normale" amare chi si vuole e quando si vuole. Perché l'amore non è quasi mai una scelta: capita. 

Ma forse il mio è un egocentrismo infantile ed è naturale e "normale" quel che è naturale e "normale" in me. 

Non ho mai amato il rosa. Eppure oggi ho molte cose rosa fucsia o sgargianti al punto da non passar inosservata. 


Non ho sempre amato le scuole che tutti amano, i libri che tutti amano, i film o i programmi alla tv che tutti amavano. 

Non ho quasi mai seguito le mode, le tendenze. Ma prendo quel che mi piace e mi va. 

Per anni mi sono sforzata di allinearmi allo standard, per sentirmi "come le altre". 
Ma io non sono "come le altre". 
Ci sono similitudini e molte, molte differenze. 
Ed io me le tengo strette. 
Anche se creano solitudine. 

Non mi piace definirmi. Non saprei farlo.
Non amo le definizioni e non riesco a trovarne una che mi è affine. 

Non amo le imposizioni, non amo i sensi unici, non amo il colore rosa solo per le bambine e l'azzurro solo per i bambini; non amo i ruoli stabiliti da altri, non amo le menti chiuse. 

So cosa sono ora, questa mattina, gli occhi impastati di sonno e lo stomaco che brontola. 
Non so cosa sarò questa sera. 
So cosa voglio ora, in questo giorno, in questo periodo della mia vita.
Non so cosa vorrò domani, tra una settimana o un mese. 

In un mondo di bianco o nero, mi sento grigio.
E neppure un grigio statico.
In un mondo bianco o nero, puoi esser bianco o nero. 

E se non sei nè l'uno nè l'altro..

..ma...

..non amo definirmi, darmi dei limiti e dei confini. 
Forse perché non riesco.
Forse perché non ne ho.
Forse perché non ne voglio.
Forse, per tutto questo insieme. 

Sono quella che sono ora. 
Domani, si vedrà. 





6 commenti:

  1. E' brutto dover definirsi (per comodità degli altri poi) a tutti i costi. Stai bene così come sei :D
    La storia delle lenzuola, madonna, le metto sempre ma finiscono sempre in fondo al letto e tanti saluti xD

    CervelloBacato

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    1. Non amo le definizioni in generale. Seppur in certi casi,per assurdo,non posso farne a meno. E nella mia vita,strano ma vero(che poi non è l'unica contraddizione in me) vorrei averne una per qualcosa che pare destinata ad esserne priva,e non ne vorrei per qualcosa che preferisco sia senza delimitazioni...
      Le lenzuola le odio a me puntualmente veniva via un angolo in fondo al letto congelando il piede in inverno. Meglio infagottarmi col piumino :-)

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  2. Sarebbe un mondo decisamente migliore se più persone non avessero l'esigenza di essere come gli altri, di omologarsi alla massa. Perciò, assolutamente, và fiera delle tu differenze e tienitele strette :)

    Una buona giornata :)

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    Risposte
    1. Tutti abbiam bisogno di appartenere a qualcosa, di avere delle similitudini con gli altri. Così anch'io. Ma omologarmi no. Alle volte fatico anche solo a conformarmi :-)

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  3. Sei un bel tipo. Ma questo lo sapevo già-

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