Complice la “crisi”, per colpa della “crisi”, grazie alla “crisi”,
si rispolverano antiche consuetudini, vecchi trucchi e modi per risparmiare..
Per alcuni,addirittura, si scoprono nuovi modi di pensare,vedere e leggere gli
eventi, fare la spesa e cucinare o pulire casa.
Insomma, la crisi, ha fatto centro. Ha, cioè, assunto nella
mente di quasi tutti la caratteristica che le è propria etimologicamente. Perché
crisi non è sinonimo di “crollo”, bensì di giudizio, riflessione ponderata,
attenta. Un rivedere e un riflettere su quel che si pensa, si fa, si è.
E c’è voluta questa infelice congiuntura economica, per
svegliar un po’ tutti. E convertir anche gli scettici dell’ormai vecchio ceto
medio, all’economico .
Così, si son spalancate le porte del commercio mediante i “gas”(gruppi
di acquisto solidale), s’è imparato a far due conti prima di comprare e a
scegliere il locale,il prodotto a km zero anche se il venditore era sembrato
sempre un po’ antipatico o “rozzo” (“che volete,è un contadino..”). Così, s’è
compreso che si può vivere anche senza le grandi marche della distribuzione,
per esempio, che si può far a meno di tanto e che lo spreco va eliminato dal
proprio modo di vivere: son soldi che non si recuperano. Che fare la differenziata oltre a far bene
all’ambiente, giova al portafoglio e alla mole di immondizia da portar via: perché
ora tutto quel che si può recuperare lo si lascia in casa e non lo si getta nel
cassonetto, compresi i bottoni delle vecchie camicie e le zip dei pantaloni, i
cartoni porta uova e i sacchetti di carta del pane.
Giusto l’altro ieri riflettevo su tutto questo. Con la crisi
s’è cominciato ad adottare uno stile di vita che per moltissimi era la “normalità”,
ma che veniva guardato con qualche perplessità se non addirittura “ribrezzo”
dalle “signore gne gne”. Quelle, per intenderci, che al discount non son mai
entrate prima, quelle che comprano solo nel negozio sul corso o al centro
commerciale, roba di marca,perché è senza dubbio di qualità (“se costa di più
un motivo ci sarà”)quelle che se l’uovo non aveva il tuorlo perfettamente sodo
e rosso lo buttavan via assieme a tutte le altre uova perché, tanto, per quel
che costa, si può anche evitar la fatica di mettersi a far la cernita. Quelle
che l’insalata solo in busta,così è già tagliata, pulita e non si fa fatica,
non ha le lumachine come quella del contadino, sinonimo,ovviamente,di scarsa
igiene e di chissà che malsanità (mah). Quelle che ti snobbavano quando
raccontavi loro che avevi fatto un affare al banco del giovedì, comprando tre
maglie a 15 euro o il trench al lidl a soli 19 euro.
Ora, a vederne alcune, scoprir “l’acqua calda” del
risparmio,mi vien da ridere. (Bonariamente eh..)Così come rido,quando leggo
sulle riviste, delle nuove tendenze, della moda revival, del vintage e del
baratto di vestiti tra mamme, perfino le mamme vip, dell’uso della vecchia
sporta di vimini per fare la spesa. Di colpo tutti si scoprono ecologisti,
economisti del risparmio e sostenitori del giusto prezzo e del divieto di
sprechi.
E mi dico che, forse, ci scrivo su un libro, sulle “tecniche
di sopravvivenza in tempi precari”. Perché a me la crisi ha dato una bella
batosta,sì,ma certi comportamenti, certe abitudini sane al risparmio al mangiare
sano, all’evitare gli sprechi, al comprare con intelligenza e scendendo a
compromessi (e barattando abilmente con i venditori al mercato o al negozio)per
far rimanere in tasca qualche soldo in più, son mie da sempre, han
caratterizzato tutta la mia vita. Perennemente precaria economicamente. Per me,
la crisi ha tolto solo la possibilità di lavorare arrangiandomi (perfino
come donna delle pulizie in casa d’altri ora non trovi nulla..le donne gne gne
se le fan da sole!), la speranza in un domani migliore(in questo Paese almeno)
e in una casa tutta mia. Ma le mie abitudini son sempre quelle. E rido. Rido perché
ora potrei quasi far un corso alle donne gne gne, sulla cucina degli avanzi,
una full immersion nello shopping da bancarella con annessa lezione di tecnica
del baratto col venditore per scampar il prezzo migliore; un tour guidato ai
supermercati con schemini sulle più importanti e vantaggiose schede raccogli
punti o sconti fedeltà; una lezione sul bucato a mano in estate o sulle
lavatrici delle 23, sulla ceretta fai da te e sulle parrucchiere/estetiste in
casa che con dieci euro ti fan trucco e parrucco davanti a una tazza di the e
una rivista di gossip o un volantino del discount.
E sarei un tipo “al passo coi tempi”, una “competente in
materia” o, come piace tanto a certi accademici, “un cultore della scienza”. Ehehehehehehehe
ecco spiegalo a mia sorella e al mio ragazzo che non hanno il senso della misura quando vogliono una cosa -.-
RispondiEliminaeh..se vuoi ;-) Secondo me,prima o poi, una misura se la dan tutti.O almeno quelli che,per esigenze vere,devono.
EliminaTelepatica! lo pensavo stamattina.., che in realta' i nostri bisogni son davvero pochissimi.., le necessita'.., poi le altre cose son tutte"superflue......., si.., la crisi "aiuta" a riciclare, apprezzare, risparmiare.., ma se continua cosi'.., se continua ad andare peggio.., se i soldi invece di esser pochi.., non ci sono per nulla.., ovvio.....che saremo nella m. ....... :-(
RispondiEliminaBeh se i soldi non ci sono non si risparmia..cioè non si fa proprio nulla.La crisi aiuta ad apprezzare,forse..Anche perchè i soldi,come tutto,posson finire.E quando finiscono sono cavoli(amari).Se ci si abitua bene e prima ad un uso razionale(se possibile)e a evitare gli sprechi,però, come diceva nonna e mi dice mia madre, i soldi finiranno più tardi..
EliminaAh..e se uno risparmia ecc, ha il vantaggio,almeno,di ritrovarsi qualcosa qualora finiscan i soldi e si tornasse al baratto come unica fonte di scambio/vendita/acquisto.
EliminaSe ti serve un'assistente durante le tue lezioni fai un fischio che arrivo in un attimo.
RispondiEliminaBrava cuginetta, sono sempre stata contro gli sprechi ed il risparmio. Mia mami è esasperata perché conservo tutto e non voglio mai buttare niente :)
Uhh anche la mia e,credimi,per buttar via qualcosa c'è voluto il terremoto prima e l'alluvione poi.E anche lì ho fatto una fatica immensa.Ps: nell'armadio,per esempio,ho fatto fuori poca roba(tutta regalata o donata in beneficienza ecc),il resto lo conservo.E così mi son ritrovata roba che è tornata di moda ora..;-)O i classici che van bene sempre,conservando le diverse taglie che ho vestito:-)Certo alla 38 dubito che tornerò e quindi quelle le ho fatte fuori quasi tutte..
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