giovedì 28 febbraio 2019

Ricordi



Ogni tanto,tiro fuori dal cassetto di questo cuore ormai piuttosto malridotto,un ricordo. 

Un quadernino che custodisce pensieri e poesie intrise di amore lacrime e nostalgia, porto da mani che avrei voluto così tanto tenere strette e baciare ogni giorno. I suoi occhi che timidi e timorosi seguono i miei mentre scorro le parole che il suo cuore ha partorito.

Non saprò mai tradurre in frasi il brivido stupendo e insieme tremante di paura, che ho provato. Le mie dita sembravano aver dimenticato come si afferra la carta di una pagina. Sentivo le sue emozioni, i suoi timori..in una intimità che ti trasferisce i battiti nelle orecchie in un ritmo forsennato e ti getta nella morsa di una responsabilità fragile ma pesantissima: quella di accogliere un'apertura. Il calore della commozione che tenti di nascondere ma che stronza si affaccia nel salato degli occhi e si traduce nel sorriso insieme più semplice e pieno di sentimenti e nell'unica parola che le tue labbra riescono a mettere insieme: " grazie". 

Dev'essere stato questo, a creare una frattura. 

L'aver toccato l'una il punto più vero e nascosto dell'altra. Una "felicità" così dolorosamente irrevocabile. 

Il riuscire ad abbandonarsi ad un abbraccio, il gesto più intimo che esista, lasciandosi vedere e toccare nel profondo. 
Il riacquistare la fiducia dopo anni di dolore, accendendosi dopo un sorriso. 
L'insperato e l'inatteso che si concretizza stordendoti di quella incredulità gioiosamente infantile, che non pensavi di poter più vivere: la sorpresa della piccola felicità in un sentimento. 
Un sentimento "nuovo", folle, tremendamente irrazionale, che ti illude come una droga e concentra tutta te stessa, corpo e anima, in quell'abbraccio, col suono del cuore dell'altra, di cui non faresti a meno mai e nel quale ti senti a "casa", tranquilla..serena. Felice. 

L'amore,che cosa pazza, priva di senso e fottutamente stronza è.. 

Due persone..due amori. Due ricordi. 

Legati insieme e sepolti nello stesso cassetto, l'uno più doloroso dell'altro. 

Il dolore di non esser riuscita a trasmettere l'amore che provavo in una lingua loro affine. 

L'aver seminato la parte più preziosa e bella di me, in un terreno che non ha voluto accoglierla. 

Avrei voluto,tanto, essere vista, sentita, voluta. 

 Esser vissuta come qualcosa di unico e bello, prezioso. Amato. 

Abbracciato stretto come a dirsi "io una cosa così non la voglio perdere mai". 

Come io ho amato e vissuto loro. 

2 commenti:

  1. Non saprei nemmeno cosa dirti.
    Ti capisco perché mi ci sono ritrovato varie volte, in momenti simili. Poi però le cose vanno avanti, e restano solo dei ricordi. Belli, brutti, anche per riderci su.

    Moz-

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