mercoledì 1 settembre 2021

Quel che ho capito

 

Ho capito che spesso si dá per scontato, anche se ti sei ripetuta che per scontato non dai mai niente e nessuno.

Ho capito, che non sempre diciamo tutto quel che proviamo e pensiamo, anche se ci sembra il contrario.

Ho capito, che le mie paure sono mostri che mi legano polsi e caviglie, annebbiano la vista e mutano i pensieri in distorsioni.

Ho capito, che avere ferite simili ci rende simili, vicini, mai identici, ma che questa similitudine dovrebbe orientarci nel capire cosa è meglio fare. Se non altro nell'usare la delicatezza e l'amore in tutto.

Ho capito, che parlare fa bene e tenersi tutto dentro fa male, ma, anche, che prima di parlare occorre riflettere, acquietare il cuore, disinnescare le paure, resettare il traduttore automatico.

Ho capito, che per dialogare bisogna predisporsi all'ascolto e prepararsi alle incomprensioni, accogliendole come un indicatore e non come un giudizio.

Ho capito anche, che non tutto va detto, che custodire qualcosa per sé è il tatto che esprime il rispetto per l'altro, che le parole non sono sempre necessarie e un abbraccio dialoga meglio delle sillabe.

Ho capito, che piangere espettorando dolore fa bene, ma che nonna aveva ragione a raccomandare cautela preliminare in tutto per evitare di versare lacrime amare sprecando quelle riservate alla felicità.

Ho capito, che se non ti scruti, non ti frughi, non ti scavi dentro rimestando tutto, pianti erba in un terreno poco buono e ti ritrovi ad offrire un prato maculato di zone alopecee poco invitante.

Ho capito, che se non nutri disseti e curi pensieri positivi, incancrenisci l'anima e sudi rassegnazione e tristezza inutile.

Ho capito, che devi amare, custodire, proteggere e perdonare il bambino che hai dentro per poter essere capace di perdonare gli altri e amarli come meritano.

Ho capito, che amare viene naturale, spontaneo, come un'acqua che sgorga da un ruscello montano, ma che da solo non placa tutte le seti.

Ho capito, che da qualsiasi cosa ci capiti nella vita, nasce un insegnamento per progredire, per crescere e per migliorare noi stessi, se solo siamo in grado di andare oltre la scorza dura dei pugni allo stomaco e vediamo nella sabbia il vetro.

Ho capito, che per fare bene e per fare del bene bisogna stare bene e arricchirsi tanto da poter donare senza svuotare le proprie riserve. E che convincersi di poter essere belli per sé stessi e gli altri sia un proposito valido solo se vestito dell'umiltà di mettersi continuamente in discussione.

Ho capito, che qualsiasi cosa, qualsiasi piccolo momento, può essere vissuto e letto in modi differenti e che cambiare angolature e spolverare le lenti apre a scorci inaspettati e illumina aspetti impensati. 

Ho capito, che gli ingredienti nella ricetta della vita ci sembrano tanti e in realtà sono gli stessi per un buon piatto di pasta al pomodoro e basilico. 

Ma, si sa, le cose semplici sono anche le più difficili.

Nessun commento:

Posta un commento

Che aspetti?Dimmelo!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...